MAURURU, GRAZIE POLYNESIA!

Quasi una nuova luna di miele. Vacanza tutta mare e relax a quasi 20.000 km dall’Italia. Un vero paradiso terrestre che si lascia a malincuore.

Data inizio viaggio: 6/09/ 2011
Data fine viaggio: 24/09/ 2011
Viagggiatori: 2
 
 

Premessa: Non siamo neo sposi, non siamo stati in luna di miele, abbiamo semplicemente scelto la Polinesia perchè volevamo visitarla. Vi racconteremo seppur brevemente le isole che abbiamo visitato, il mare che abbiamo trovato. Vi parleremo della calda ospitalità aggiungendo qualche consiglio utile. Di solito, è vero, si sceglie la Polinesia per il proprio viaggio di nozze, e in effetti una volta a destinazione di coppie in viaggio di nozze, molte anche italiane, se ne vedono tante. Organizzando il viaggio, seguendo suggerimenti di vario genere trovati in giro, abbiamo cercato diversi tipi di sistemazioni dalle più accessibili allo sfizio dell’overwater. Noi siamo stati a Raiatea, Tahaa, Huahine, Bora Bora, Maupiti, Rangiroa e Fakarava. Tre pernottamenti in genere per isola. Per l’organizzazione tecnica ci siamo avvalsi di Mundo Escondido che ha perfettamente interpretato lo spirito che avremmo voluto vivere nella nostra vacanza e che ha saputo consigliarci con suggerimenti e informazioni di vario genere sulla nostra meta. Contatti quasi esclusivamente via mail, veloci e sempre esaustivi. Ma passiamo al viaggio!

Le isole visitate: Raiatea a 192 km da Tahiti è montagnosa, ha baie profonde e con la sua laguna abbraccia anche Tahaa, l’isola della vaniglia dove non bisogna assolutamente perdersi il giardino di coralli. Huahine è rigogliosa, il suo mare più bello si trova a Huahine Iti. Bora Bora non si può non visitare anche se è molto turistica e piena di resort di lusso. Maupiti è una piccola Bora Bora che riesce a conservare ancora intatta la sua autenticità. Rangiroa è un atollo composto da tanti piccoli motu, la laguna in mezzo e fondali ricchi di pesci coloratissimi. Fakarava è per dimensioni la seconda isola delle Tuamotu. Ogni isola a nostro avviso è speciale per l’aria che si respira, il paesaggio che si guarda, il cibo che si gusta. Un’isola può sembrare più interessante di un’altra, ma a nostro parere, il giudizio nella maggior parte dei casi, è totalmente soggettivo e suggerito dal proprio stato d’animo, dal modo come si vive quel momento. Ci sono luoghi comunque che non lasciano indifferrenti nessuno, penso ai giardini di corallo che si trovano a Tahaa o alla laguna di Bora Bora, dove sarà retorica dirlo, vi si lascia davvero il cuore! Sono luoghi che vanno vissuti sulla pelle, che vanno respirati, e giorno dopo giorno sembra quasi di seguire un rito di vera e propria purificazione dallo stress a cui fuggiamo.

La scelta delle isole ci ha impegnato per qualche settimana, ma alla fine ci siamo orientati sulle isole che avevamo da sempre in mente, sulle quali avevamo più consigli e che da sempre avremmo voluto visitare: Raiatea, Tahaa, Huahine, Bora Bora (con visita a Maupiti in giornata), Rangiroa e Fakarava. Da non sottovalutare comunque anche il validissimo contributo dell’agenzia a cui ci siamo rivolti che ha dimostrato di conoscere veramente bene la destinazione e che ci ha coccolato con tante attenzioni come se fossimo anche noi in luna di miele.
Viaggio: La nostra avventura vera e propria inizia all’aeroporto intercontinentale di Parigi. Imbarco sul volo della compagnia Air Tahiti Nui diretto all’aeroporto internazionale Faa’a di Tahiti. Avevamo poi il Tuamotu Pass utilissimo per spostarci via aerea tra le isole della Società e le isole Tuamotu. Il fiore di Tiarè: è il primo omaggio che si riceve in terra polinesiana. A noi lo ha dato una ragazza con un sorriso unico. L’arrivo è accompagnato da musiche locali. Il benvenuto sarà turistico, ripetuto migliaia di volte e verso tutti quelli che mettono piede a Papete, ma il gesto è unico, e il fiore di Tiarè davvero profumato. Cordialità polinesiana: in attesa della coincidenza per Tahaa, abbiamo avuto le nostre prime conversazioni con i locali. Tutti si dimostrano cordiali e disponibili verso lo straniero e un sorriso non manca mai. Comportamento che riscontreremo ovunque siamo stati. No tapis roulant: arrivati a Tahaa che ha un aeroporto simile a un bungalow cerchiamo com’è logico fare il tapis roulant per il ritiro del bagaglio. Non c’è. Ci dicono che non c’è. Le nostre valigie arriveranno di lì a poco su un carrello dell’Air Tahiti. Hotel: a noi è piaciuto molto l’Hotel Lodge di Raiatea, una struttura semplice a conduzione famigliare. Dal pontile che si aveva davanti bastava un tuffo per godersi la barriera corallina! Bello anche se più costoso il Tahaa island resort a due passi dal giardino di coralli di Tahaa. Più che bello l’Hotel Pearl Beach Resort & Spa di Bora Bora dove avevamo un Overwater Bungalow. Questo tipo di sistemazione era uno sfizio che volevamo concederci assolutamente. Sarà a misura di turista, sarà da depliant, sarà quel che sarà, ma a noi è piaciuta molto l’amosfera che abbiamo vissuto in questo contesto. Questo è stato un vero sfizio, un regalo che abbiamo aggiunto al regalo del viaggio che ci siamo concessi. Abbiamo apprezzato comunque anche altre situazioni più a contatto con i locali  che ci hanno permesso di entrare in qualche modo e in punta di piedi nella vita di tutti giorni. Situazioni ed emozioni diverse. Il mare più bello: la laguna blu, un motu ad appena un’ora di barca dall’atollo di Rangiroa. Si rimane incantati da tutte le sfumature di blu possibili ed immaginabili, turchese, indaco. Spiagge: generalmente sono piccole, contrariamente a quanto si pensi, con una vegetazione rigogliosa già a qualche metro dalla riva. Le spiagge che si vedono nei vari depliant e che spesso corrispondono a quelle degli hotel sono di sabbia riportata dalle aree più sabbiose della laguna. Anche a Bora Bora se si pensa di trovare spiagge da favola si rimane delusi. La spiaggia di Pointe Matira è strettissima. Tutte le attività dell’isola gravitano attorno alla laguna e ai vari sport ed escursioni che si possono fare. Cosa vedere: A Tahaa, sicuramente la casa della vaniglia e la fabbrica dellle perle, a Bora Bora un giretto in bici per godersi con ritmi molto lenti le atmosfere locali, raggiungere Punta Matira e ammirare la sua laguna color turchese e la spiaggia bianca, a Rangiroa con escursione da fare in giornata una visita all’isola degli scogli, laguna da favola ideale per lo snorkelling, le mille sfumature di colori di Maupiti, un’isola selvaggia abitata da pochissime persone. La nostra preferenza va comunque a Huanine, piccola e selvaggia con un incredibile fondale marino. I locali sono molto cordiali e vi saluteranno incrociandovi anche se non vi conoscono. Abbigliamento e varie: in Polinesia basta il minimo indispensabile, abbigliamento assolutamente informale, sandali o scarpe da ginnastica, per le donne dimenticatevi i tacchi in quanto c’è sabbia ovunque…. da non dimenticarsi delle ciabattine in plastica per camminare sui coralli (anche se sarebbe meglio evitare, non l’abbiamo fatto!) e poi spray repellente per le zanzare specie se si soggiorna su un motu, creme solari a protezione graduale, cappello per il sole… per il resto tutto è superfluo, i grossi bagagli pesanti lasciateveli per altri viaggi! Consigli: non si va in Polinesia per far tardi la notte. Se si vuole fare vita mondana  si sbaglia destinazione, la meta delle proprie vacanze, meglio rimanere in Italia.  La giornata inizia e termina presto seguendo i ritmi della natura che s’incontra ogni giorno nei suoi vari aspetti. Si fa vita da spiaggia. Ci si concede al relax. Ci si mescola alla vita locale dove possibile. Dimenticatevi di usare i cellulari, quasi ovunque si trovano telefoni pubblici. Internet negli hotel in genere si trova ma è a pagamento e spesso la connessione è lenta. Se si ama fare immersioni potrebbe essere utile portarsi dietro una digitale subacquea, ormai se ne trovano anche a meno di 300 euro. Le carte di credito vengono accettate nella maggior parte dei casi, ristoranti, negozi. I prezzi che si trovano in giro sono alti, in molti casi però simili ai nostri. I ristorantini locali sono i più convenienti e offrono piatti della tradizione gustosi e gradevoli al palato, ma a volte in base a dove si alloggia non c’è scelta e l’unica possibilità per cenere è quella di rimanere nel resort. Da assaggiare il tonno in salsa di vaniglia e ananas o alla Roquefort, il poisson cru, il mahi mahi alla vaniglia e la banana al forno. A Bora Bora, isola davvero affollata di turisti, fuori dai vari hotel si trova di tutto tra ristorantini più abbordabili e quelli raffinati, tra furgoncini attrezzati e gli snacks. Tutto in genere chiude intorno alle 21. Un’esperienza che consigliamo è quella di cenare al Bloody Mary, sicuramente turistico, sicuramente caro, ma ha un’atmosfera davvero speciale. Si cammina sulla sabbia e si mangia molto bene. Il nostro racconto sulla Polinesia finisce qui. Le emozioni continuano a vivere dentro le nostri menti e i nostri cuori. Al ritorno sul volo che ci riportava in Italia facevamo una riflessione: perchè tutto questo stress che noi tutti viviamo quasi ogni giorno quando si potrebbe vivere con una semplice maglietta addosso?

Iorana Korua Polynesia, arrivederci Polinesia!

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