Sydney, un sogno dentro il sogno!

Sydney, The Opera House by night

Sydney è un sogno dentro il sogno. L’avevo immaginata non so quante volte ricostruendo come in un puzzle le immagini di ciò che conoscevo attraverso foto, letture varie…. ma esserci e viverla, vi assicuro, è altra cosa. Già dall’alto è uno spettacolo. Il volo della Quantas ha sorvolato proprio la baia prima di atterrare regalandoci le prime immagini bellissimi. L’Opera House, simbolo della città è imponente con le sue vele bianche che si scagliano contro il cielo. Abbiamo cercato di scoprire più aspetti dellla città e questo è quanto mi sento di consigliare. Bisogna secondo me rimanere in città almeno tre giorni, non di meno. Si visita tutto facilmente. I mezzi pubblici funzionano bene, ci si muove benissimo anche a piedi ma volendo c’è anche la monorail. E’ una monorotaia panoramica che attraversa la città e che consente di dare uno sguardo alla città da una prospettiva davvero speciale. Il tragitto segue un percorso urbano ma il punto più panoramico è quello sopra Darling Harbour. Per chi non avesse mai sentito parlare di questa zona, sappiate che è una delle aree più frequentate di Sydney con ristoranti, centri commerciali in una scenografia architettonica senza eguali fatta di palazzi di vetro e acciaio. L’acquario è un luogo da non perdere. Al suo interno nuotano mante e squali di dimensioni notevoli e il brivido non è da poco. L’Opera House, già menzionato, merita una visita anche il suo interno composto da tante sale. Bisogna depositare borse e zaini all’ingresso per potervi accedervi. L’esterno però, secondo me, è decisamente di gran lunga la parte più interessante…. forse perchè noi italiani siamo abituati a teatri tipo la Scala di Milano, o la Fenice di Venezia, i cui interni sono davvero bellissimi. Sedersi sulla grande gradinata esterna del teatro è un’emozione indescrivibile. Si rimane incantati. Con lo sguardo si abbraccia la baia, l’Harbour Bridge che si può scalare. Luogo da non perdere sono the Rocks, il quartiere più antico di Sydney risalente al 1788. Se non si ha fretta si possono contattare le guide del The Rocks Walking Tour (www.rockswalkingtours.com.au) per fare una bella visita guidata attraverso George street e le antiche banchine di Walsh street. Ogni tanto spunta da qualche parte l’Opera House o l’Harbour bridge. Altra meta imperdibile sono The royal Botanic Gardens a Farm Cove. Poco distante dalla cattedrale neogotica di St. Mary l’Australian Museum consente  invece una vera e propria full immersion nella storia degli aborigeni dalle origini ai giorni nostri. L’arte aborigena si può scoprire all’Art Gallery of South Wales. Se si vuole scoprire la parte più alternativa di Sydney bisogna recarsi a Oxrford street che abbonda di locali di ritrovo di vario genere e per tutti i gusti. Sydney non è comunque una città nottambula, tutto chiude abbastanza presto salvo qualche rara eccezione. Naturalmente non  credo di essere esaustiva con questi consigli, ma se a quanto suggerito si aggiungono le visite alle spiagge di Bondi e di Manly, vedrete che  tre giorni volano letteralmente via e sono davvero il minimo indispensabile.

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